Nel settore automobilistico, la sicurezza dei passeggeri è fondamentale e guida la ricerca e lo sviluppo, nonché le procedure di controllo qualità. Ogni singolo componente critico deve essere testato. Negli ultimi anni, le case automobilistiche hanno ricercato caratteristiche nuove e originali per il design degli interni delle auto. Oltre all'estetica, tutto deve essere conforme a precise specifiche tecniche; resistenza, durata e proprietà legate alla sicurezza sono le principali proprietà da testare.
Alcune delle parti più critiche sono i cruscotti e gli elementi circostanti, come il volante, l'interruttore sul piantone e gli airbag. In caso di incidente, l'area del cruscotto assorbirà una notevole quantità di energia d'impatto e, quando necessario, si attiveranno gli airbag. I cruscotti sono progettati per ridurre al minimo e assorbire gli urti e pertanto sono costruiti con diverse parti specifiche in plastica: tipicamente un'imbottitura in schiuma e una copertura in PVC. Durante l'attivazione dell'airbag, le coperture in PVC si rompono e i passeggeri potrebbero rimanere feriti dai brandelli proiettati. Per affrontare questo problema si stanno sviluppando coperture in PVC sempre migliori. Ci è stato chiesto di testare una serie di esemplari tra cui cruscotti completi e targhe campione con caratteristiche diverse. Abbiamo eseguito test di impatto ad alta velocità a diverse temperature per comprendere il modo in cui le coperture in PVC si rompono.
Per questo test abbiamo utilizzato una torre di caduta con sistema High Energy opzionale. Lo strumento era dotato di un tup piezoelettrico da 22 kN e di un inserto tup emisferico da 20 mm. Per salvare e analizzare i dati sono stati utilizzati il sistema di acquisizione dati 64K e il software Visual Impact. Cruscotti completi sono stati fissati ad un supporto personalizzato allineando la traiettoria del tup con il punto di impatto richiesto. Le piastre campione sono state testate su un supporto standard con bloccaggio pneumatico. La camera termostatica della torre di caduta è stata utilizzata per generare diverse condizioni di prova, in questo caso dalla temperatura ambiente fino a -35°C. L'intervallo disponibile va da +150 °C fino a -70 °C. La velocità di impatto è stata impostata su 24 m/s (pari a 86 km/h o 53 mph), con una finestra di acquisizione dati di 20 millisecondi.
Il software mostrava curve di impatto dettagliate, normalmente organizzate come forza rispetto a deformazione. Abbiamo osservato una rottura fragile seguita da un limitato assorbimento di energia durante la propagazione della cricca dopo il picco. Forza di picco, velocità, decelerazione, deformazione, energia assorbita sono tutte grandezze disponibili per l'analisi. È stata effettuata anche l'ispezione visiva dei campioni dopo l'impatto. I vari campioni hanno evidenziato una diversa entità di propagazione delle cricche e di distacco dei frammenti. È stato studiato l'effetto della temperatura poiché il comportamento deve rientrare nelle specifiche nell'intero campo di applicazione (dalla stagione calda a quella fredda). Le basse temperature sono le più critiche e quindi più comunemente testate, poiché tendono a dare un comportamento più fragile.